
Pavia
Descrizione
Il primo insediamento nell'area di Pavia si deve ad antiche popolazioni della Gallia transpadana, forse i Levi, i Marici o gli Insubri, che crearono il primitivo abitato nell'area, precedentemente abitata da popolazioni appartenenti alla cultura di Golasecca, dove Belloveso sconfisse gli Etruschi intorno al 600 a.C. Nel 218 a.C. i romani, guidati da Publio Cornelio Scipione, gettarono un ponte sul Ticino dove ora sorge Pavia, che distrussero dopo la sconfitta, subita a opera di Annibale, nella battaglia del Ticino. La città fu fondata dai Romani, a cui si deve la pianta della città, rimasta intatta (insieme alla rete fognaria) fino a oggi, a castrum (accampamento militare) romano; la città aveva il nome di Ticinum e fu elevata a municipium nell'89 a.C. Nell’inverno del 9 a.C. l’imperatore Augusto e la sua consorte Livia si spinsero fino a Ticinum (Pavia) per incontrare il figlio di Livia, Tiberio, reduce dalle campagne di Dalmazia e Pannonia. Qui li raggiunse la drammatica notizia del gravissimo incidente accaduto a Druso, secondo figlio di Livia, mentre conduceva le operazioni militari sul fronte renano. Inviato in tutta fretta dall’imperatore, Tiberio, con un viaggio memorabile per celerità (200 miglia in un giorno e una notte, attraverso le Alpi, fino all’accampamento estivo d’oltre Reno, che fu poi chiamato Castra Scelerata), riuscì a raccogliere l’ultimo sospiro del fratello; ne curò poi il trasporto a Pavia precedendolo sempre a piedi, e di qui con l’imperatore seguì il funebre viaggio fino a Roma.
Nel 271 si combatté la prima delle battaglie che coinvolsero la città o le sue immediate vicinanze (Battaglia di Pavia). L’imperatore romano Aureliano sconfisse definitivamente gli Alemanni che dopo una serie di vittorie stavano fuggendo lungo la via Emilia dopo la sconfitta subita nella battaglia di Fano. La vittoria di Aureliano fu completa, con l'intero esercito alemanno distrutto e il bottino delle loro incursioni recuperato.