
Oggiona con Santo Stefano
Descrizione
Popolata fin dall'età del ferro, Oggiona fu dominata anche dai longobardi, i quali le diedero l'attuale nome con il significato di 'prato esteso': infatti l'abitato si adagiava su un rilievo da cui dominava l'intera vallata sottostante coperta da grandi distese di prati adibiti al pascolo dei cavalli. Già a partire dal XIII secolo vi sorgeva un castello ridotto attualmente a pochi ruderi; nel Medioevo fu aggregata al contado del Seprio e poi entrò a far parte del feudo di Gallarate. La storia dell'altro nucleo abitato, Santo Stefano, è legata principalmente alla Confraternita della Cultura, fondata nella prima metà del XVII secolo: tale confraternita durò fino al secolo successivo, quando fu poi sciolta dall'imperatore Giuseppe II. Nel 1921 la comunità di Santo Stefano chiese di diventare sede municipale: la richiesta fu accolta e con Regio Decreto venne stabilito il trasferimento; inutilmente Oggiona chiese la separazione, che fu negata obbedendo ai dettami fascisti, secondo cui non si dovevano separare i comuni che, al contrario, era bene accorpare tra loro per dar luogo a entità amministrative di maggiore ampiezza demografica. All'interno del castello duecentesco si trova un'antica cappella ora adibita a chiesa parrocchiale; nel 1564 fu costruita la chiesetta di S. Vittore, che ebbe il privilegio di accogliere la visita pastorale di S. Carlo Borromeo. In tutti e due gli edifici sono conservati dipinti di stile barocco.