
Maccagno con Pino e Veddasca
Descrizione
Per comprendere la storia di Maccagno bisogna innanzitutto considerare l'elemento di divisione geografica del nucleo urbano, escluse quindi le frazioni esterne, rappresentato dal torrente Giona. Il primo insediamento abitativo si sviluppò sul lato meridionale del fiume, e fu questa Maccagno ad accogliere, nel 962, l'imperatore Ottone I, impegnato nelle guerre di dominio contro il Re d'Italia Berengario I. Se è forse da ascrivere a leggenda il fatto che i maccagnesi addirittura salvarono la vita all'augusto sovrano nel corso di una tormentata traversata del Verbano in cui la barca dell'imperatore sarebbe stata sorpresa da un temporale, è certo che il soggiorno di Ottone in paese fu tanto ben allietata dagli abitanti che alla località fu concesso un diploma che la definì "curtis imperialis", autonoma e sovrana e successivamente concessa ai conti Mandelli.
Nel Basso Medioevo la crescita edilizia del villaggio portò le prime case edificate a nord del Giona, che tuttavia segnava il limite del territorio privilegiato concesso da Ottone: fu così che si originò quell'originale divisione in cui Maccagno visse per quasi mille anni. A sud del Giona prosperò Maccagno Inferiore o Maccagno imperiale, comune libero imperiale che godette di totale autogoverno amministrativo rispetto alle varie autorità che si avvicendarono nei secoli, e che ingaggiò con i sovrani di Milano una mai risolta lotta nel rivendicare addirittura un autogoverno politico; a nord del Giona si evolse invece il Comune di Maccagno Superiore, un normalissimo municipio che seguì le vicende secolari della Pieve di Val Travaglia in cui era inserito.
Il 16 luglio 1622 Giacomo III Mandelli - conte di Maccagno imperiale - ricevette dall'imperatore Ferdinando II il permesso di coniare monete nel suo feudo. La zecca fu attivata nel corso di quello stesso anno, dedicandosi però essenzialmente alla speculazione, realizzando contraffazioni di monete svizzere, del Nord Europa e del vicino Ducato di Milano. La zecca non avrebbe più lavorato dopo 1661.