
Dolzago
Descrizione
Mancano testimonianze concrete di epoca romana benché qui passasse una via di transito secondaria, collegata con la strada principale che saliva verso la zona dei laghi. La prima citazione del toponimo risale al X secolo e si riferisce ad un documento in cui si legge che un vassallo del conte Sigfrido di Milano vendeva all'abate di Civate alcuni beni siti in "Dulciaco". Nel XII secolo, Federico Barbarossa riconfermò la titolarità dei beni alla potente abbazia.
Nel XIII secolo ottenne una certa autonomia dalla corte di Cremella, che nominò un console per il territorio comunale, ormai indipendente. Nel XVI secolo passò ai D'Adda, poi fu infeudata dai Bonacina e fino al XVIII secolo appartenne alla famiglia Arrigoni. Durante i secoli XIV e XVII ci fu una considerevole crescita edilizia dovuta al miglioramento delle condizioni economiche; contemporaneamente si ebbe una fase immigratoria, generata dal progressivo spopolamento delle aree valtellinesi, costrette loro malgrado a subire una notevole crisi economica nonché l'invasione dei grigioni. Di notevole interesse architettonico è la chiesa di Sant'Alessandro, risalente al XII secolo, ubicata nella località di Cavonio.
Nel capoluogo comunale c'è la parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, di origine romanica, che conserva all'interno una bellissima statua della Madonna di Antignati del XVIII secolo. Da ricordare, inoltre, in località Cogoredo, la Villa Calderara, diventata casa colonica del conte Annoni, e il convento della Benedettine, trasformato con uno stile neoclassico in Villa Nava Brusadelli.