Genova - Opera Carlo Felice
Costruito sull’area dell’antico Carlo Felice, il nuovo teatro, realizzato da dalla ditta Mario Valle s.p.a. di Arenzano, con il progetto degli architetti Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart e Angelo Sibilla, recupera un’idea già presente nei progetti di Paolo Chessa e di Carlo Scarpa: la creazione di una piazza coperta di 400 mq di superficie, dove il teatro fosse il collegamento ideale tra Galleria Mazzini e piazza De Ferrari. Distanti invece da un punto di vista architettonico sono la stessa Galleria Mazzini e il teatro.
La piazza è un foyer all’aperto; le pareti sono rivestite con lastre di pietra e sono arricchite da colonne e travature in metallo.
Sono due le esigenze che gli architetti hanno voluto tenere presenti nella realizzazione dell’Opera Carlo Felice Genova: anzitutto la necessità di ricostruirlo esattamente dov’era e in secondo luogo il voler dotare la nuova struttura della più avanzata tecnologia. Da quest’ultima necessità nasce l’imponente torre scenica alta circa 63 metri.
In pratica del vecchio teatro opera del Barabino rimangono le colonne, il pronao, l’iscrizione latina e il terrazzo che si affaccia su via XXV Aprile al quale si accede da uno dei foyer; la struttura odierna è molto compatta e geometrica, la torre scenica è un parallelepipedo sviluppato in altezza molto lineare, adornato soltanto da un cornicione. La platea, i foyer e i servizi per il pubblico sono contenuti in un parallelepipedo più piccolo, sul quale hanno rilievo il pronao e il portico.
Il settore platea e il settore del palcoscenico dell’Opera Carlo Felice Genova, progettato dagli architetti Aldo Rossi, Ignazio Gardella e Angelo Sibilla, sono separati dal sipario tagliafuoco che rientra nel novero delle opere d’arte appositamente commissionate dal Comune di Genova.
Vincitore del concorso, con l’opera Viva Schöenberg è stato Giovanni Ceccarelli, in arte Nerone, pisano di nascita, torinese di adozione.
“Il progetto…” ha scritto Nerone presentando il proprio lavoro, “mi suggerisce l’idea di sopperire alla esecuzione di un’opera di pittura con tecniche tradizionali e proporre un’opera pittorica la cui realizzazione consenta di favorire la lettura, in considerazione della distanza che separa il pubblico dal palcoscenico. (…) Da un attento studio delle linee armoniche del teatro (scandito in maniera orizzontale dal rivestimento delle pareti e dai terrazzi-palco), nasce l’idea per una conclusione in verticale, quasi a rappresentare una ipotetica cattedrale gotica od anche un organo”.
Il sipario misura circa duecento metri quadrati ed è articolato in centoventicinque pannelli: “Un lavoro durato oltre due mesi fra la realizzazione dei cartoni e la messa in opera con il materiale previsto” ha dichiarato Nerone. “Ho optato per un alluminio leggero e resistente, sul tipo di quello usato in aviazione. Con l’alluminio ho impiegato anche rame, ottone, peltro, argento, oro. La scelta dei colori è stata dettata dall’ambiente in cui si colloca il sipario.
Per proseguire la lettura seguire il link sul sito del Teatro: https://operacarlofelicegenova.it/il-teatro/
Quanto alla costruzione del nuovo teatro, sono stati usati per gli esterni la pietra, l’intonaco e il ferro, per gli interni il marmo e il legno. Si tratta di materiale duraturo che suggerisce un’immagine di eternità, di sicurezza e sopravvivenza dell’edificio nel tempo.
Dalla piazza coperta, scendendo una scalinata, si entra in una sala capace di circa 200 posti. Fornita di un piccolo palcoscenico e indipendente dal resto del teatro, la sala ospita convegni, conferenze e incontri musicali.