
Casella
Descrizione
Il toponimo attuale, che nel tempo ha sostituito quello di Redigabio (o Raudigabium), di origine longobarda, deriva probabilmente da "cassella", nome con cui erano chiamate le case coloniche con stalla al pian terreno e abitazione al primo piano. La storia medievale è strettamente legata a quella del feudo di Savignone. Il primo documento storico su Casella, nel quale il paese è citato con l'antico toponimo longobardo di Redigabio, risale come per Savignone al 1196, in una bolla papale di papa Celestino III come dipendenza feudale dall'abbazia di Precipiano.
Ma il borgo ha probabilmente origini molto più antiche, riconducibili all'epoca romana, legate alla presenza di importanti vie commerciali, che qui si intersecavano: la strada di fondovalle (attuale SP 226), che con l'avvento dei Fieschi nel XIII secolo fu chiamata "Strada dei Feudi imperiali", perché collegava tra loro i vari castelli fliscani della valle e la "via del Sale"; la strada di fondovalle attraverso la val Trebbia, si collegava alla romana Via Emilia, ed assieme si collegavano con il porto di Genova con le città della pianura Padana, ed erano una delle più importanti tra le numerose vie del sale che collegavano la costa ligure con l'entroterra padano. La strada di fondovalle, valicato l'Appennino alla Crocetta d'Orero, passava lo Scrivia presso Casella, proseguendo poi per la pianura padana attraverso Crocefieschi, Vobbia e la val Borbera.
Nel XII secolo il borgo di Redigabio appartenne ai vescovi della diocesi di Tortona (ed ancora oggi la parrocchia di Casella fa parte della diocesi tortonese). Nel XIII secolo, come altri centri dell'alta valle Scrivia, passò a far parte dei feudi imperiali, possedimento della famiglia Fieschi, sotto l'egida degli Asburgo. Il dominio fliscano durò per circa cinque secoli, fino alla fine del Settecento quando i feudi imperiali furono soppressi da Napoleone Bonaparte, che con il suo esercito aveva occupato la Repubblica di Genova e tutta la Liguria. Del passato feudale resta oggi il palazzo Fieschi, con torre e corte interna, costruito nel XVII secolo, che si affaccia sull'attuale piazza XXV Aprile.