
Camporosso
Descrizione
Il toponimo Camporosso deriva dal latino Campus Rubeus riconducibile ai boschi di oleandri rossi, lungo le rive del torrente Nervia. Altre deduzioni fanno inoltre presupporre il significato del nome al colore un po' rossiccio del terreno.
Del periodo romano rimangono a oggi un cippo funerario e resti dell'acquedotto che riforniva Albintimilium, l'odierna Ventimiglia, con le acque del torrente Seborrino. Sono tuttavia presenti reperti archeologici di età preromana nei castellari ubicati presso le cime Bandiera, Fontane e Ciaixe. La storia di Camporosso seguì di fatto quella della comunità di Ventimiglia - la dominazione dei conti Lascaris e del comune intemelio - nonostante il suo territorio sia posto al confine con Dolceacqua, dominio antico della famiglia genovese Doria, avversari dei conti ventimigliesi. Proprio la vicinanza con Ventimiglia scatenò nei secoli battaglie sanguinose subendo frequentemente occupazioni militari dal borgo rivale. La prima citazione documentata di Camporosso è risalente al 1256 o 1259.
Già sede di un proprio scalo commerciale lungo le sponde del torrente Nervia, solamente nel corso del XV secolo ebbe assieme ad altri luoghi e comunità vicine una maggiore fase di importanza nelle scelte di governo del Comune di Ventimiglia. Per scongiurare altre incursioni dei pirati saraceni nel Cinquecento il territorio di Camporosso fu cinto da mura difensive e tre porte d'accesso al borgo vecchio (demolite nel corso del XVIII secolo).