Roma - Museo Hendrik Christian A.
Hendrik Christian Andersen, alla sua morte, avvenuta nel 1940, lasciò allo stato, la sua collezione di statue con il suo studio-abitazione del quartiere Flaminio. Tuttavia, solo dopo la morte di Lucia Andersen, avvenuta nel 1978 incomincia la vita pubblica dell'edificio. Dapprima l'edificio fu del Genio Civile, indi della Soprintendenza ai Monumenti. In seguito la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea ne ha in affido la tutela delle raccolte e anche dello stabile composto da un seminterrato-deposito, il piano terra con i due saloni-atelier in cui sono esposti le sculture dell'artista, il primo piano con terrazzo più altri due piani di abitazione.
Casa-museo dello scultore norvegese-americano Hendrik Christian Andersen (Bergen, 1872-Roma, 1940), vissuto a Roma dalla fine del XIX secolo fino alla morte. Palazzina da lui stesso fatta costruire e decorata a partire dal 1922 in stile eclettico neo-rinascimentale. Sul portone d'ingresso campeggia la scritta Villa Helene, una dedica dello scultore alla propria madre. Al piano terra si trovano due grandi atelier con le opere dell'artista, al primo piano la sua abitazione, ora utilizzata per mostre temporanee dedicate ad artisti stranieri dell'Otto e del Novecento fino alla contemporaneità.
Nel Museo si conservano le opere dello scultore e pittore Hendrik Christian Andersen. La collezione delle opere (oltre duecento sculture di grandi, medie e piccole dimensioni in gesso e bronzo; oltre duecento dipinti e oltre trecento opere grafiche) si segnala per la sua eccezionalità essendo quasi interamente incentrata attorno all'idea utopica di una grande "Città mondiale", destinata ad essere la sede internazionale di un perenne laboratorio di idee nel campo delle arti, delle scienze, della filosofia, della religione, della cultura fisica.