Roma - Museo di Palazzo Venezia
Fondato poco dopo la metà del quindicesimo secolo Palazzo Venezia è una delle architetture più significative del primo Rinascimento. Nel corso dei secoli le sue stanze monumentali costituirono la residenza dei cardinali titolari della basilica di San Marco, inglobata nell’insula, di pontefici come Paolo II Barbo o Paolo III Farnese, di ambasciatori della Repubblica di Venezia e successivamente dell’Impero Austro-Ungarico.
Rivendicato all’Italia nel 1916 e perciò strappato al nemico austriaco, l’edificio divenne un simbolo di riscatto e insieme un luogo d’arte, in quanto sede di un museo nazionale. Fulcro del governo e della comunicazione fasciste, nel secondo dopoguerra Palazzo Venezia ha visto arricchirsi di continuo le proprie collezioni, specie nel settore delle arti applicate, accogliendo oltre 14.000 tra pitture, sculture, ceramiche, vetri, mobili, tessuti, arazzi, argenti, gioielli, metalli e armi. Proprio per valorizzare questo patrimonio è in corso il progetto di riallestimento del piano nobile ad opera di Michele De Lucchi. L'obiettivo è raccontare al centro di Roma il cosiddetto Fatto-in-Italia, ovvero la nobile tradizione di arte e d’artigianato elaborata nel nostro paese lungo un arco di tempo che dal Medioevo giunge ai primi del ventesimo secolo, fino all’espansione industriale, quasi alle soglie del Made in Italy.