Casperia
Descrizione
In aderenza a quanto dicono gli autori latini che parlano dell'origine orientale dei Sabini, Casperia sarebbe stata fondata da genti provenienti dal Mar Caspio. La leggenda vuole che Sabo (da cui il nome Sabina), partito dalla Persia e giunto in Grecia, fu obbligato dall'estrema rigidità delle leggi di Licurgo a muovere da Sparta con il suo seguito prima in Sicilia e poi nell'attuale territorio di Casperia.
Le mura in opus reticolatum che affiorano in località Paranzano sono i resti di diverse ville rustiche risalenti al I secolo d.C., di cui una la si attribuisce a Pallante – potente liberto di Antonia, madre dell'imperatore Claudio (da qui il toponimo Paranzano, da Pallantianum). A lato della strada provinciale che collega Casperia e Cantalupo in Sabina, si erge un monumento funerario a torre. Nel 1872 fu rinvenuto un bellissimo ninfeo con due statue di stile greco ed accanto una piccola stanza con un pavimento a mosaico. Si ritrovò anche una testa dell’imperatore Claudio ed un torso, forse dello stesso imperatore. Le due belle statue marmoree raffiguranti due ninfe gemelle, si trovano oggi presso il Museo d'arte e storia di Ginevra ed il Carlsberg Museum di Copenaghen. Altre mura di sostruzione in opus reticolatum si trovano a S. Maria in Legarano e sono i resti visibili di un'altra villa rustica, su cui è stata edificata la chiesa.
Recenti indagini speleo-archeologiche hanno rilevato l'esistenza di acquedotti risalenti al V-IV secolo a.C. che attesterebbero la presenza di comunità sabine nelle località Paranzano e Legarano.