Attimis

Descrizione

È il luogo originario della nobile famiglia Attems, abitanti dei due castelli di Attimis, il castello superiore e quello inferiore, abbandonati nel 1511 a causa del sisma che colpì il territorio; in seguito venne eretta ai piedi di quest'ultimi una villa provvista di torri, incendiata dai tedeschi nel settembre 1944.
Il Castello di Attimis, "castrum jacet [...] ad locum qui dicitur Attems", viene citato nel 1106, quando il Vescovo di Salisburgo, Bertoldo, "Bertoldus Episcopus figlio di Purchardi", dona il Castello e tutte le pertinenze e i diritti ad esso spettanti con la facoltà di disporne a loro piacimento, a Matilde, figlia di Uldarico d'Attimis già Marchese di Toscana, e a Corrado di Manzano, suoi prossimi parenti. L'atto fu sottoscritto dai seguenti testimoni: Ermanno di Manzano, Napone viceconte, Larico viceconte, Federico giurisperito, Azzone di Castillerio ed altri. Nel 1166, Ulrico o Voldarico d'Attems, già Marchese di Toscana, rimise i propri feudi a Voldarico, Patriarca di Aquileia, perché ne desse l'investitura a Luicarda sua figlia, al di lei marito Enrico di Manzano e al loro figlio Corrado. Durante la seconda guerra mondiale il territorio del Comune di Attimis ed in particolare le località di Forame, Porzûs, Racchiuso, Subit furono interessati dalle attività della resistenza friulana con le operazioni delle unità partigiane Brigate Garibaldi e Brigate Osoppo.
Il paese di Subit in particolare, già dai giorni successivi alla capitolazione avvenuta l'8 settembre 1943, fu luogo di nascita di una delle prime "bande" di partigiani e nel novembre '43 fu sede di un reparto del 1º Btg. Garibaldi-Friuli e successivamente del primo battaglione regolare della zona est della Brigata Osoppo, che poi diventerà Divisione Osoppo. Nel 1976 il comune fu devastato dal terremoto del Friuli, che provocò enormi crolli e danni soprattutto nelle frazioni montane, sconvolgendone l'aspetto originario.

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