Valencia

Descrizione

Valentia Edetanorum venne fondata dai romani nel 138 a.C., sotto il console Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la riva destra del fiume Turia, sul luogo di un antico insediamento iberico. Nel corso della guerra tra Pompeo e Sertorio (75 a.C.), la città fu distrutta e successivamente abbandonata per più di cinquant'anni. Solo a metà del I secolo d.C. la città rifiorì, grazie all'arrivo di nuovi abitanti dalle zone vicine, l'ampliamento urbano e la costruzione di grandi opere pubbliche.
Con la crisi dell'Impero romano nel III secolo per Valencia iniziò un lungo periodo di decadenza. Il numero degli abitanti diminuì, interi quartieri si spopolarono e le infrastrutture pubbliche caddero in abbandono. A quel periodo si può far risalire la prima comunità cristiana a Valencia, che ebbe in san Vincenzo martire, ucciso nel 304, la sua prima figura di riferimento. Fu proprio la Chiesa, nei secoli successivi, a riempire il vuoto di potere lasciato dall'impero, prendendo in mano l'amministrazione della città e dando impulso ad un parziale recupero urbano con la costruzione di templi cristiani sui ruderi di quelli romani.
All'inizio del V secolo cominciarono le invasioni dei visigoti nella penisola iberica, che dominarono fino al 711, quando furono cacciati dagli arabi. Nel periodo visigoto Valencia assunse importanza dal 554 al 625 quando, grazie alla sua posizione strategica, fu sede di contingenti militari e fortificazioni contro le truppe dell'Impero Romano d'Oriente. Queste ultime erano riuscite infatti a portare la frontiera dell'Hispania bizantina fino a una ventina di chilometri a sud della città, a ridosso del fiume Xúquer (Júcar).
Nel 711 il regno dei visigoti venne schiacciato dall'invasione araba e berbera. Valencia, ovvero Balansiya (la denominazione in uso presso i musulmani) progressivamente assorbì gli usi, la lingua, la cultura e la religione dei suoi nuovi abitanti. Anche l'assetto urbanistico cambiò: fu costruito il palazzo della Rusàfa (che diede il nome a uno dei quartieri della città, riprendendo il nome d'una residenza califfale a Damasco), venne creata una prima cerniera di coltivazioni al di fuori della città (in corrispondenza dell'attuale barrio del Carmen) e l'antica sede episcopale visigota fu convertita nella piazza della residenza del governatore (wālī), nominato dal califfo di Cordova nel periodo del califfato di Cordova. Valencia tornò in auge dopo la caduta degli Omayyadi di Cordova nel 1010, con la creazione di una propria taifa o regno indipendente che si organizzò grazie a due liberti di Almanzor (al-Mansūr Ibn Abī 'Āmir), il grande Reggente dell'ultimo periodo califfale. Dopo la morte del primo, Mubārak, il secondo (Muzaffar) fu cacciato dalla popolazione che chiamò alla guida del regno valenciano Labīb, anch'egli un affrancato di origine slava che si pose sotto la protezione del conte di Barcellona.
Nel corso delle agitate vicende che contrassegnarono per i musulmani la seconda metà dell'XI secolo, Valencia dovette difendersi dal sovrano Ferdinando I di Castiglia, alleato per l'occasione al sovrano musulmano di Toledo, al-Mà'mūn ibn Dhū l-Nūn che riuscì però a detronizzare il giovane sovrano valenciano 'Abd al-Malik ibn 'Abd al-'Azīz, detto al-Muzaffar (il Trionfatore).

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