
Sassuolo
Descrizione
La presenza delle terramare in territorio sassolese durante l'età del bronzo è attestata dal ritrovamento di un insediamento terramaricolo nei pressi della località di Pontenuovo (o Ponte Nuovo), avvenuto nel 1861 grazie al naturalista modenese Pietro Doderlein, che poi informò della scoperta il collega Pellegrino Strobel, all'epoca insegnante presso l'Università di Parma, e il geologo torinese Bartolomeo Gastaldi; quest'ultimo, dopo aver effettuato personalmente un'ispezione sul luogo, elencò i resti del villaggio rinvenuti, come frammenti di vasi, ciottoli e ossami, e ne descrisse la stratigrafia. Per ulteriori rinvenimenti bisognò però attendere il 1864, quando il professor Giovanni Canestrini, grazie ai finanziamenti del Comune di Modena, condusse degli scavi sui villaggi terramaricoli modenesi, compreso quello di Pontenuovo; l'anno successivo stilò un inventario sugli Oggetti trovati nelle Terremare del Modenese, conservato al Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena. Sopralluoghi successivi, effettuati in epoche diverse da Arsenio Crespellani e Fernando Malavolti, delinearono in maniera più precisa la fisionomia dell'insediamento. Dallo schizzo topografico di Crespellani, datato 1870, si deduce che fosse di forma rettangolare e che si trovasse nella zona mediana delle prime colline sassolesi, a fianco della strada provinciale, mentre nei suoi appunti si fa accenno al ritrovamento di alcune sepolture di datazione ignota; Malavolti, da un sopralluogo eseguito il 29 ottobre 1937, evinse che l'antico villaggio fosse esteso circa 1-1,5 ettari. Nessun riferimento, invece, alla presenza di argini o fossati, strutture tipiche degli abitati terramaricoli. I reperti di Pontenuovo sono conservati al Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena e al Museo Chierici di Paletnologia nel Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.