San Lazzaro di Savena
Descrizione
Abitato fin dall'antichità da gruppi pur non ancora stanziali, dediti alla pastorizia e all'attività di caccia, nel territorio comunale sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico, all'Età del rame e all'Età del Bronzo (frazioni Croara, Farneto, Castel de' Britti, Colunga, Pizzocalvo); inoltre, con la vicina Villanova di Castenaso, è stato il primo testimone della civiltà villanoviana: nel 1853, il conte Giovanni Gozzadini portò alla luce una necropoli pre-etrusca, vicino alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Caselle (nell'attuale frazione di Caselle).
In età romana l'ambiente locale si mostrava per la sua vocazione prettamente agricola (in tal senso, testimonianze sono state trovate in un luogo centrale della città), essendo, fra l'altro, nella zona che abbracciava Bononia, nel tratto della via consolare Emilia di congiunzione con la scomparsa città di Claterna. Attorno al 190 a.C., nell'area dell'attuale frazione Colunga, si accampò parte dell'esercito romano del console Publio Cornelio Scipione Nasica, il quale, nei dintorni ove ora sorge la città di Castenaso sconfisse i Galli Boi. Successivamente, alcuni soldati rimasero in quelle terre, colonizzandole.
In località Pizzocalvo, la presenza romana si materializzò nella forma di un insediamento risalente al periodo fra il I e il II secolo d.C. In epoca romana da San Lazzaro di Savena passava la via Emilia, che collegava Ariminum (Rimini) con Placentia (Piacenza) per poi continuare, grazie a un prolungamento successivo, fino a Milano (Mediolanum).