Faenza

Descrizione

Le origini della città sono incerte. Alcuni cronisti storici, come Agostino Tolosano o Giulio Cesare Tonduzzi, ne fanno risalire la fondazione alla mitologia: i coloni attici che risalendo l'Adriatico avrebbero fondato Ravenna si sarebbero spinti anche nell'entroterra fondando l'insediamento di Foentia. Studi più recenti testimoniano come, soprattutto nelle zone pedecollinari del territorio faentino, vi siano tracce di insediamenti sia neolitici che risalenti all'età del bronzo.
Non vi sono certezze su quali popoli abitassero il territorio prima della conquista romana nel II secolo a.C.. I ritrovamenti archeologici indicano che, anche grazie alla posizione favorevole offerta dall'incrocio fra il fiume Lamone, la via salaria che attraverso gli Appennini portava il sale in Etruria e Campania, e la strada pedecollinare che poi i romani avrebbero lastricato e chiamato Aemilia, gli abitanti della zona ebbero contatti con tribù umbre, con gli etruschi e forse anche con i sabini, prima dell'invasione dei celti. Plinio riferendosi ai primi tempi repubblicani parla di "popoli faentini" alleati dei romani e Silio Italico nella sua descrizione della seconda guerra punica (218 a.C.) racconta come i faentini, a differenza degli insediamenti celtici della zona, appoggiarono i romani contro i cartaginesi. Quello che è certo è che, dopo la definitiva conquista romana della Gallia Cisalpina, attorno al 180 a.C. nel territorio fu insediata una colonia alla quale venne assegnato il nome benaugurante di Faventia, che significa "città favorevole" ossia "città amica"[14] ed è quindi questo l'avvenimento che sancisce la nascita della vera e propria città.
L'insediamento fu ascritto alla tribù Pollia e si sviluppò grazie alla produzione agricola, tessile e ceramica. Qui, nell'82 a.C. il sillano Cecilio Metello sconfisse l'esercito del popularis Gneo Papirio Carbone, durante le guerre civili della tarda repubblica romana. Con la nascita dell'Impero Romano e la susseguente riorganizzazione amministrativa voluta da Augusto entrò a far parte della Regio VIII.

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