Cesena
Descrizione
La Valle del Savio e i dintorni dei colli, a cui si appoggia Cesena, furono abitati fin dall'età neolitica, come dimostrano i materiali rinvenuti nella zona della basilica del Monte e, più su, a Borello. Il primo nucleo abitativo sorge con ogni probabilità per opera degli Umbri intorno al VI-V secolo a.C.. Insieme a Forlì, Cesena è epicentro dell'insediamento dei Galli Senoni, uno dei principali popoli celtici della Gallia Cisalpina. Con l'arrivo dei Romani il piccolo nucleo assume forma di villaggio; decade con l'Impero Romano e subisce le incursioni dei barbari.
Presa dai Goti di Teodorico, viene riconquistata dai Bizantini e, a metà del VI secolo, entra a far parte dell'Esarcato. Dopo le campagne di Pipino il Breve (VIII secolo), Cesena rientra infine nei territori sotto il controllo pontificio, primo nucleo di quello che sarà lo Stato della Chiesa. Il Duecento vede la città oscillare tra libertà comunali e sottomissione alla Chiesa o a signori locali. Nel 1333 Cesena è divenuta dominio della famiglia forlivese degli Ordelaffi, ma la loro signoria viene interrotta nel 1357 dall'intervento del legato pontificio, cardinale Albornoz, che riesce a sottomettere la città nonostante la strenua azione di difesa di Cia degli Ubaldini.
Nel febbraio del 1377 Cesena viene coinvolta nella guerra promossa dalla Repubblica fiorentina contro lo Stato Pontificio, ma il cardinale Roberto di Ginevra (futuro antipapa Clemente VII) scatena un violento massacro in città, per impedire che Cesena passi dalla parte dei fiorentini: la strage viene eseguita dalle milizie mercenarie bretoni, guidate dal condottiero inglese Giovanni Acuto, che la radono al suolo, causando la morte di più di 5 000 abitanti.