
San Giorgio La Molara
Descrizione
In epoca preromana il territorio era abitato da popolazioni sannitiche, benché si ignori quale tribù (Pentri o Hirpini) controllasse l'agro sangiorgese. Gli studiosi contemporanei ritengono comunque che il più probabile confine storico tra Sanniti Pentri e Hirpini fosse costituito dal fiume Tammaro, per cui appare più verosimile che l'area dell'attuale San Giorgio, essendo situata a oriente del fiume, fosse occupata dagli Hirpini.
Il territorio comunale si ingrandì notevolmente agli inizi del Cinquecento a seguito dell'acquisizione del feudo di Pietramaggiore, precedentemente autonomo. San Giorgio la Molara fu a sua volta possesso feudale delle famiglie: Gaetani dell'Aquila d'Aragona (XV secolo-1543), Carafa dei principi di Stigliano (1543-1569), Cossa (1587-1620), Caracciolo (1620-1764) e infine del cardinale Fabrizio Ruffo nel 1801 sino alla fine della feudalità nel 1806. Nel 1626 San Giorgio fu concesso in titolo di ducato a Giovanni Caracciolo.
Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano nell'ambito della provincia di Principato Ultra[9]. Nel corso dell'Ottocento, all'epoca del regno delle Due Sicilie, San Giorgio la Molara fu poi capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del distretto di Ariano.