
Mirabella Eclano
Descrizione
Il nucleo urbano di Aeclanum o Aeculanum (presso la contrada Grotte della frazione Passo[7]) si afferma con i Sanniti e la loro successiva romanizzazione. Nell'89 a.C. la città partecipò alla guerra sociale e fu distrutta da Silla. Ricostruita e fortificata dai Romani fu eretta in municipio e, nel II secolo, divenne colonia romana. Fu città di sosta e di mercato sulla Via Appia, ricca di opere pubbliche e monumenti. Con l'affermarsi del cristianesimo fu sede episcopale ed ebbe nel suo vescovo Giuliano un fiero oppositore di sant'Agostino.
Con l'avvento dei Longobardi, Eclano fu compresa nel Ducato di Benevento per essere poi definitivamente distrutta dall'esercito bizantino di Costante II nel 663. Si ridusse ad un misero borgo chiamato Quintodecimo (a 15 miglia da Benevento). Nei secoli X-XI il centro abitato venne trasferito, acquisendo il nome di Aquaputrida prima e di Mirabella dal XIV secolo. Il borgo, già gravemente danneggiato dal sisma di Benevento del 1702,[8] venne poi raso al suolo dal terremoto dell'Irpinia del 1732 e successivamente ricostruito nella sede attuale.
Furono feudatari di Mirabella: gli Aragona (1443), i Guindazzo, i Tomasino (1559-1570), i Cossa (1585-1616), i Naccarelli e i Naccarelli Brancaccio (1624-1690), i della Leonessa dal 1691 al 1791 ed infine Filippo Bernualdo Orsini, duca di Gravina sino all'abolizione della feudalità nel 1806.
All'epoca del regno delle Due Sicilie il comune fu capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni) nell'ambito del distretto di Ariano
Il 26 ottobre 1873 Vittorio Emanuele II concedeva a Mirabella Eclano il titolo di città. Undici anni prima, precisamente il 14 dicembre 1862, lo stesso sovrano aveva autorizzato il Comune di Mirabella in Irpinia ad assumere il nome di Mirabella Eclano.