
Caserta
Descrizione
Le origini della città si fanno risalire agli Osci e ai Sanniti. Nonostante tutto, dai reperti che sono stati ritrovati, persino nelle varie frazioni cittadina, vi è una testimonianza di un passato insediamento ancor più retrodatabile, poiché nel 1990 furono ritrovate, nei sotterranei della Reggia, alcune tombe di epoca Sannita; si trattò dunque di una necropoli del V secolo a.C.. Intorno al 423 a.C. venne completamente popolata dai Sanniti che le diedero il nome di Calatia. Nel 211 a.C. si schierò contro i Romani e a favore di Annibale. Venne condannata all'esproprio e alla centuriazione, il che significa frammentazione del territorio in grandi appezzamenti.
Il monaco Erchemperto, nell'Historia Langobardorum Beneventanorum, parla di Caserta come di una realtà già esistente quando, nel IX secolo, gli abitanti di Calatia sono costretti a scappare per la distruzione di Pandone il Rapace, a capo dei Longobardi di Capua. Lo stesso Pandone fece costruire, nell'863, una torre come simbolo di conquista. Durante il regno longobardo, il nucleo urbano si formò attorno alla torre di avvistamento e di difesa; l'attuale centro cittadino, situato intorno a piazza Vanvitelli, allora piazza del mercato, era chiamato Torre, proprio per la presenza della costruzione longobarda che si situa nell'angolo nord-occidentale della stessa, e la città era inoltre sede di cattedra vescovile.
Il nucleo cittadino si era ivi trasferito nel XVI secolo, in quello che era chiamato la Torre, spostandosi da Casertavecchia; dopo qualche secolo seguì l'esempio anche il vescovo, che prese dimora nel borgo di Falciano, in un edificio poi adibito a caserma. Dal 1407 iniziò a svolgersi il mercato cittadino in pianura nella piazza omonima. Sulla piazza ancora oggi è il palazzo vecchio, già dei della Ratta poi degli Acquaviva, conti di Caserta. Gli Acquaviva ampliarono e decorarono l'edificio e il suo giardino in età rinascimentale.