
Caselle In Pittari
Descrizione
Le indagini archeologiche compiute negli ultimi decenni documentano che il territorio fu abitato sin dall'età preistorica; infatti nella Grotta di San Michele si è rinvenuta ceramica appartenente all'orizzonte preistorico. Altre rinvenimenti, riferiti all'età del Bronzo Finale (1150 - 900 a.C.), si sono rinvenuti in località Laurelli. Reperti, databili all'età del Ferro (fine VII sec. a.C.), sono stati rinvenuti sul Colle Serra. Nel V secolo a.C. i Lucani, provenienti dalle aree interne, si insediano in località Laurelli luogo in cui impiantano un abitato prolifico sino al III secolo a.C. epoca in cui il territorio fu conquistato dai Romani.
A seguito della caduta dell'Impero romano Caselle è ricordato dalle fonti per la pratica del culto dell'Arcangelo Michele, diffusosi nel territorio nel VII secolo con l'arrivo dei monaci bizantini, sul monte San Michele. Agli inizi dell'XI secolo il principe longobardo di Salerno, Guaimaro III, fondò sul Monte San Michele o Pittari l'Abbazia di Sant'Angelo i cui resti sono tuttora visibili al di sotto del complesso criptologico.
Nel 1067 Caselle è menzionata nella Lettera Pastorale con la quale l'Arcivescovo di Salerno Alfano I annunciava al clero la nomina a vescovo dell'abate di Cava, Pietro Pappacarbone, nella ricostituita Diocesi di Policastro.
Nel 1137 Caselle è menzionata nel "Catalogus Baronum" come "territorio" dipendente dal Cenobio e dalla chiesa di Santa Maria di Grottaferrata di Rofrano. Sempre nello stesso elenco, nel 1154, Caselle è registrata come possedimento di Gisulfo di Padula.