
Casaluce
Descrizione
Il territorio di Casaluce ha conosciuto insediamenti umani dal III secolo a.C. accogliendo alcuni villaggi osci come testimoniano numerosi reperti archeologici conservati nel Museo Campano di Capua. In epoca romana, fra queste campagne, sorse un "pagus" ovvero un villaggio amministrato dall'antica Atella che con l'Antica Capua rappresentava il punto di riferimento della Liburia come i romani la definivano. Quando i Barbari invasero l'Italia, neppure la Liburia sfuggì alle loro devastazioni e da fiorente che era, a causa dell'abbandono, diventò una plaga deserta dominio dell'acquitrino e dei boschi. Successivamente il territorio si ripopolò e nacquero piccoli villaggi abitati da modesti contadini formati da poche capanne e circondati da terreni coltivati.
Alla fine del secolo X, la Liburia, una vasta regione della Campania settentrionale[6] al nord di Napoli e delineata dal fiume Clanio, risultava divisa in due aree di diversa influenza politica. In effetti fu il campo di aspri combattimenti tra i Longobardi e i Bizantini e non solo, ma subiva ininterrotte irruzioni da parte dei Saraceni. La regione meridionale della Liburia, apparteneva al "Ducato di Napoli" dominata a partibus militiate e quella settentrionale detta a partibus longobardorum era annessa al Principato di Capua. Queste due regioni Liburiche erano divise tra loro dalla via consolare campana (di età romana) che nell'epoca classica conduceva da Puteoli (Pozzuoli) a Capys (Santa Maria Capua Vetere). Al tempo dei longobardi nella regione settentrionale sorgevano piccoli villaggi nati su rovine di ville tardo imperiali, e nel secolo X già la presenza di insediamenti umani quale il territorio di Popone, abbozzavano ciò che sarebbe diventato il suolo di Casaluce. Infatti, un documento riferito all'anno 900, parla di una donazione fatta da un certo Ronaldo, figlio di Leone, avente per oggetto un pezzo di terra in Pipone, al monastero benedettino di Montecassino.