Capaccio Paestum
Descrizione
Il nome del luogo, originariamente Calpatium o "caput aquis", su cui sorse in tempi moderni Capaccio Vecchio, nei pressi del santuario della Madonna del Granato, prende origine dal latino Caput Aquae (origine dell'acqua). La Capaccio moderna viene menzionata per la prima volta in un documento del 1051. Poco distante, sul versante settentrionale del Monte Calpazio, sono ubicati i resti di Capaccio Vecchio, abitato raso al suolo dalle truppe di Federico II di Svevia in quanto feudo dei Sanseverino, famiglia che, su richiesta del papa, prese le armi contro il re. La stessa famiglia due secoli dopo congiurò ("Congiura dei baroni") contro il re di Napoli. In seguito gli abitanti trovarono rifugio nell'abitato di Casali San Pietro, l'attuale Monticello, importante centro industriale fin dalla metà del Duecento e sede vescovile nel 1300. Fu feudo dei Berengario, dei Sanseverino, dei d'Avalos d'Aragona, dei Grimaldi e dei Doria.
Nel 1500 il matrimonio con Isabella Villamarina sancì l'unione con il principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, unione durata fino all'accusa di tradimento che portò il principe all'esilio in Francia, ove poi morì.
Durante il 1700 Capaccio ingrandì e vide l'edificazione di numerose costruzioni, la fontana dei tre delfini, palazzi nobiliari e numerosi punti d'incontro per i cittadini. Nel 1743 venne costruito il convento francescano. Nel 1800 Capaccio prese parte ai moti cilentani con il suo cittadino Costabile Carducci, che assunse la guida della rivolta del Cilento del 1848, durante la quale trovò la morte a causa del tradimento di un prete che lo fece prigioniero. Dal 1811 al 1860 fu capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, fu capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna.