
Sant'Agata di Esaro
Descrizione
Sorge su una rupe, a picco sul fiume Esaro, a 461 metri s.l.m., tutta circondata da catene montuose dell'Appennino calabro, che si estendono a forma di diadema, solcate da torrenti, affluenti dell'Esaro. La sua cima più alta, Montea (1825 m.) si incassa ad ovest in una forra pittoresca, dove scorre l'Esaro, che nasce dagli estremi contrafforti occidentali del massiccio del Monte Petricelle (1785 m.) e sfocia nel Coscile.
Risulta accettata la ricostruzione secondo la quale, visto il toponimo Sant'Agata “castrum Sanctae Agathae”, sia stata fondata da alcuni monaci asceti dediti al monachesimo che dopo l’VIII secolo, successivamente alla conquista musulmana della Sicilia, furono perseguitati e spinti ad insediarsi nella parte settentrionale della Calabria, ma altre fonti ci spingono a credere che sia stata fondata grazie alla colonizzazione da parte dei greci, (che in quel tempo erano propensi a definire la Magna Grecia), intorno al VIII/VI secolo a.C. La denominazione Sant’Agata sembra derivare proprio dalla devozione che questi monaci avevano per Sant'Agata martire di Catania.
Tra i monumenti storici si annovera " u Tunno", antica porta d'accesso al centro storico. Sulla sommità vi è un mascherone in pietra apotropaico, unico nel suo genere poiché nessun paese d'origine bizantina presentava una maschera propiziatoria sulle porte d'accesso. Essa serviva per scopi magici e per allontanare eventuali nemici.