
Aieta
Descrizione
Il toponimo di origine greca deriva probabilmente da aetòs, «aquila», per la posizione del borgo alle pendici dei monti. Tra mare e montagna, questo borgo dell’Alto Tirreno cosentino sorprende per il tocco rinascimentale che in terra di Calabria è raro. Glielo dà il suo palazzo nobiliare, accerchiato da stretti vicoli dove si fanno ammirare i portali in pietra scolpiti da maestranze locali. Posto sotto le rocce dove nidificava l’aquila, che nel nome e nello stemma evoca radici greche, rinnovate nei riti bizantini della distrutta chiesa di San Nicola, Aieta è villaggio dalla vista lunga. A breve distanza dal turismo mordi e fuggi di Praia a Mare, che un tempo era la sua marina, il borgo guarda in alto, alla montagna dove corrono i lupi, al verde abbraccio del Pollino. Da Aieta lo sguardo spazia dalla dolcezza mediterranea del golfo di Policastro ai rudi contrafforti dell’Appennino, in un bel gioco di contrasti. I tetti rossi, l’alito dei boschi e quel loggiato in odor di Toscana che sgrezza la pietra grigia del palazzo rinascimentale, con l’invito ad affacciarsi come da un balcone sul mare: questo è Aieta, borgo magico all’imbrunire, quando assomiglia a un presepe.