Sant'Angelo Le Fratte
Descrizione
Citata in documento della metà del XII secolo (il cosiddetto Catalogus Baronum), deriva chiaramente la prima parte del toponimo dal culto di San Michele Arcangelo, suo Patrono; la seconda parte allude forse alla presenza nella zona di siepi e spineti. In passato dovette rivestire una certa rilevanza, venendo scelta come sede provvisoria dei vescovi di Satriano. Seguendo le vicende dei territori circostanti, fu assoggettata a varie dominazioni e infeudata a più nobili famiglie: inserita nella contea di Balvano, in epoca angioina appartenne ai De Iamvilla, venendo poi concessa, insieme ad altri feudi, da Ferdinando I d'Aragona a Luigi Gesualdo nella seconda metà del Quattrocento. Ultimi possessori furono i De Gennaro. Dopo l'annessione al Regno d'Italia partecipò agli avvenimenti nazionali e internazionali della seconda metà dell'Ottocento e della prima metà del Novecento. Tra i monumenti figurano la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria ad Nives, e la villa Giacchetti della seconda metà del XVIII secolo, in località Santa Maria Fellona.