Viene prestata grande cura al posizionamento dei locali accessori e alla monumentale facciata dell’edificio che si caratterizza per un prospetto su due registri con archi a tutto sesto sovrastati da una lunetta che ingentilisce l’intera facciata dai colori rosati.
L’impianto è neoclassico e l’interno è ricco di stucchi e appliques tipiche di fine Ottocento, decorazioni riginarie che, insieme alle armoniose strutture interne, adornate anche da dipinti raffinati, lo rendono un gioiellino del suo genere. All’esecuzione del ricco apparato decorativo del teatro presero parte rinomati artisti di scuola milanese e napoletana.
A Luigi Cangiano si devono gli ornamenti in stucco presenti soprattutto nell’atrio e all’ingresso della sala; qui sono evidenti le analogie tra i bassorilievi del teatro potentino con quelli eseguiti da Angelo Viva sulla facciata del San Carlo di Napoli.
Al pittore Luigi De Luise è attribuito il plafond che domina la sala dello spettacolo, dove è raffigurata l’Apoteosi Di Pitagora. Il soggetto dell’opera fu progettato da Vincenzo Marinelli (San Martino d’Agri)prestigioso artista della pittura italiana del 1800, il quale, attingendo “ nel tesoro delle grandezze lucane ”, proietta la sua ricerca nell’epoca della Magna Grecia, con particolare riferimento alle scuole pitagorica ed eleatica