Pignola
Descrizione
La mancanza di testimonianze precise fa sì che gli studiosi non siano concordi nel datare la nascita di questo paese. Il Lavista attribuisce la fondazione di Pignola all’imperatore Tito Vespasiano, che avrebbe mandato le sue truppe a fondare diversi paesi della Lucania tra cui Tito, Pignola e Castrum Gloriosum.[19] Il Rendina invece, nelle Historiae della città di Potenza, afferma che il paese fu fondato da alcuni nobili potentini che fuggirono da Potenza dopo essere stati sopraffatti da una rivolta della popolazione.
Con l’anno mille il paese fu governato dai Bizantini e poi dai Normanni; il feudo di Vineola viene infatti citato nel catalogo dei baroni normanni. Più tardi Federico II di Svevia governerà su tutta la Basilicata. In epoca sveva, infatti, intorno al 1240 Pignola è chiamata dall’imperatore Federico II a contribuire alle spese di restauro del castello di Lagopesole. Nel 1266 la Basilicata passa nelle mani degli Angioini e poi di diversi feudatari, tra cui Rinaldo De Puy e Giovanni Pipino.
Alla morte del Re Ladislao, gli successe la sorella Giovanna che sembrerebbe avesse abitato a Pignola vicino alla Chiesetta di San Nicola. Giovanna concesse a Pignola privilegi e doni tra cui l’istituzione della Fiera. Nel 1420 la regina Giovanna fondò la casa Santa Ave Gratia Plena di Napoli, meglio conosciuta come “Casa dell’Annunziata” a cui donò la terra di Pignola. Alla sua morte le successe Alfonso D’Aragona che, dopo aver lottato per la successione al trono contro Renato d’Angiò, decise di ricompensare le famiglie che lo avevano sostenuto (tra queste quella dei Guevara a cui il re concesse molte terre tra cui anche la città di Potenza). Proprio in questi anni la Casa dell’Annunziata cedette in enfiteusi la terra di Pignola al conte Innico de Guevara. Grazie a questa cessione si registrò a Pignola un grande aumento demografico dovuto al trasferimento in paese di diverse famiglie tra cui: La Vista, Romeo, Scavone, Albano, Padula.