Palazzo San Gervasio
Descrizione
La prima fonte storica è del 1082 e parla di un casale dipendente dal Complesso della Santissima Trinità di Venosa, casale che probabilmente è il Palatium costruito da Roberto il Guiscardo nel 1050, poi chiamato San Gervasio in onore del santo a cui era dedicata una chiesetta in un villaggio della zona, Cervarezza.
Alcuni studiosi come Giacomo Racioppi e Cesare Malpica hanno definito "storiche" le acque di Palazzo San Gervasio, sia per la Fons Bandusiae, celebrata nei versi di Orazio, sia per il torrente Valero, dove secondo la leggenda, sarebbero state sepolte le spoglie del console romano Valerio, sia per l'acquedotto, fatto costruire da Erode Ateniese, che convogliava e conduceva le acque fino a Canosa di Puglia.
Nel 1316 viene citato esplicitamente in un documento l'esistenza di un centro abitato denominato Terra o Villa Sancti Gervasii. Divenne feudo durante il regno di Giovanna I di Napoli e il territorio fu chiamato Tenimento di Palazzo San Gervasio con il Castello. Nel 1799 Palazzo fu uno dei primi comuni a piantare in piazza l'albero della libertà e ad aderire alla Repubblica Napoletana.