“I suoni di Orfeo” realizzato da Ensamble Mercadante

Questo concerto sperimentale propone uno sguardo sull'origine e la natura dell'opera lirica con un programma attorno al mito di Orfeo. Egli è figura emblematica non solo perché cantore mitologico, ma anche perché strettamente legato alle prime opere pervenuteci: "Euridice" di Peri, di Caccini e poco dopo "L'Orfeo" di Monteverdi.

Al centro del concerto si trova il concetto del battibaleno fatale, in cui Orfeo si volta per guardar l’amata Euridice, perdendola per sempre. Quell’attimo sta al centro della trama, ma è al contempo espressione dell’arte di Orfeo, di ogni musica nella sua dimensione temporale. Il cuore della serata è perciò la prima scena del terzo atto da “Orfeo ed Euridice” di Gluck, che palesa come nessun’altra composizione il conflitto tra proiezione e presente, passione e ragione, fatalità ed eternità in un unità drammaturgica prewagneriana.

Ulteriore colonna del concerto è l’Orfeo di Haydn, nel quale viene accentuato un ideale filosofico, in parte stoico, espresso anche dal titolo “L’anima del filosofo”. Apparentemente in contrasto con ciò è l’idea più virtuosistica del primo ‘700, dove Orfeo rimane in voga grazie al suo significato musicalmente emblematico, volutamente passionale, anche in allusione ai celebri cantanti di allora. A completare la nostra serata vi sono dunque arie da un pasticcio di Porpora (et al.), creato per Farinelli e rappresentato a Londra nel 1736. Sempre di scuola napoletana, si eseguono alcuni estratti da cantate di Scarlatti e Pergolesi. Testimonianza di un incrocio culturale interessante sono infine gli inserti J.Ch.Bach, composti per una rappresentazione napoletana dell’Orfeo di Gluck nel 1774.

Accesso con biglietto d’ingresso al Museo