
San Buono
Descrizione
Il territorio sul quale sorge San Buono fu abitato dalle popolazioni italiche sin dal IX-VIII secolo a.C., in piena età del ferro, come accertato dagli scavi eseguiti nel 1986 in località Fonte San Nicola, lungo le pendici nord-orientali del monte Sorbo, al confine con il comune di Carpineto Sinello, che hanno riportato alla luce la presenza di un vero e proprio santuario frentano e vari reperti di quell'epoca. Un secondo santuario era presente inoltre tra le località di Pantano e Vusco, dove è stato recuperato un ulteriore cimelio.
Sebbene non documentata risulti la presenza di un primo insediamento stabile tra il IV e il V secolo, San Buono venne fondato dai cittadini romani in fuga dalle incursioni delle popolazioni barbariche, in particolar modo dai Saraceni, nel corso del VI secolo, sotto forma di un villaggio contornato da casali e ville, tra cui Castellaro, Castelleto e Moro, e sito su di una collina del subappennino frentano, in località consacrata a San Pietro, lungo l'areale sinistro della valle del fiume Treste. Nel IX secolo fu possedimento del monastero della Santissima Trinità a Due Vergini, dipendendo dall'abbazia di Sant'Angelo in Cornacchiano, i cui monaci benedettini denominarono e consacrarono invece la collina sul quale era sito il villaggio al martire Buono, facendo conoscere quindi il posto con l'espressione latina "mons Sancti Boni" (monte di San Buono) o semplicemente come "Sancto Bono" (San Buono), non prima di aver consacrato ad altri santi martiri le altre colline circostanti l'agro sanbuonese.