Celano
Descrizione
Come nel caso di altri centri marsicani anche a Celano la presenza continuativa dell'uomo risale a circa 18.000 anni fa, al Paleolitico Superiore. Le necropoli di località Paludi risalgono invece all'Eneolitico e all'età del Bronzo. Paludi, abitata fin dall'epoca preromana, venne abbandonata in seguito alla caduta dell'Impero romano che, per via della mancata manutenzione, causò l'ostruzione dell'emissario e dei cunicoli di Claudio con il conseguente innalzamento del livello lacustre. Fu così che ai primi ocres, situati sul monte Secine (Cele di Aielli), seguirono quelli del monte San Vittorino e le fortificazioni vere e proprie del monte Tino (Serra) e del colle Oretino, nei pressi della contemporanea località di Casalmartino di San Potito.
Buona parte del territorio fucense in epoca romana fece parte dell'ager di Alba Fucens. La gastaldia dei Marsi, inserita nel ducato di Spoleto, fu elevata a contea, dotata di autonomia amministrativa dall'imperatore Lotario I e dal suo successore, il figlio Ludovico II, intorno alla metà del IX secolo. Il dominio feudale passò sotto il controllo di Berardo "il Francisco", capostipite dei conti dei Marsi, e si sviluppò ulteriormente grazie all'unione del già ampio contado marsicano con altri territori circostanti, diventando di fatto uno Stato indipendente già a partire dal 960-970.
Nel 1057 il vescovo dei Marsi Pandolfo fece realizzare l'Exsultet per la chiesa di San Giovanni Capodacqua (intitolata nel XV secolo alla Madonna delle Grazie) a testimonianza dell'importanza ecclesiastica di Celano. Il rotolo di pergamena fu decorato presso l'abbazia di Montecassino. Nel corso del XII secolo, in seguito all'avvento dei Normanni e alla nascita del Regno di Sicilia, la contea marsicana fu divisa nei tre comitati di Albe, Carsoli e Celano.