
Acciano
Descrizione
La recente scoperta, tra la chiesa di Santa Maria delle Grazie ed il cimitero, in contrada S. Lorenzo, di una struttura in opera quadrata, identificabile probabilmente in un tempietto italico-romano, nonché i notevoli frammenti ceramici rinvenuti nel corso del saggio eseguito dalla Sovrintendenza archeologica di Chieti, testimoniano l'esistenza di un insediamento databile tra l'età repubblicana e la prima età imperiale.
Vecchi ritrovamenti di tombe ad inumazione e diversi frammenti di vasi di bucchero italico, raccolti dal celebre archeologo Giuseppe Fiorelli in varie occasioni intorno alla Chiesa di San Lorenzo, la scoperta di Antonio De Nino in contrada Vicenna di sudari antichi e, accanto al Cimitero, di gallerie scavate nel tufo con varie diramazioni e tracce evidenti di pavimento a mosaico, costituiscono elementi sufficienti a confermare che qui sorgeva un abitato antico (per la mancanza di fondi oggi questi scavi sono stati ricoperti dal terreno in attesa di poter essere al meglio apprezzati).
Nel 1092 tal Ugo di Girberto/Giliberto, franco vivente secondo la legge longobarda, donò il 15 aprile alla chiesa di S. Pelino il Monastero di San Benedetto in Perillis, costruito dal vescovo Trasmondo, con tutti i suoi beni compresi quelli nel castello di Acciano[5]. Nel 1183 nella bolla di papa Lucio III sono menzionate le seguenti chiese: S. Pietro, Santa Petronilla, S. Lorenzo, S. Comizio e Santa Maria in Acciano. Nel 1188 il Monastero di S. Benedetto in Perillis possiede in Acciano la quarta parte della chiesa di S. Lorenzo e S. Petronilla e riceve in enfiteusi il feudo tenuto da Rinaldo di Guglielmo. Nel 1223 nella bolla di papa Onorio III è citata la chiesa Sancti Antonini in Azano.
Nel 1294 Celestino V passa per Acciano e qui opera un miracolo, così riportato dal Marino: "Mentre egli passava per il borgo di detto castello di Acciano per andare in L'Aquila a ricevere la corona dell'Apostolato a cui era stato assunto, guarì con la sua benedizione dal male caduco (epilessia) Dorricello, fratello di Berardo di Gordiarno di Acciano, come riferirono Velletta d'Acciano (teste 35) ed Odorisio d'Acciano (teste 37)".
Nel 1316 Tommaso d'Acciano, per ordine di re Roberto, viene tassato in relazione al possesso della quarta parte del borgo.